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GIRO IN MOTO IN LIGURIA – DALLE CINQUE TERRE ALLA BAIA DEL SILENZIO
GIRO IN MOTO IN LIGURIA – DALLE CINQUE TERRE ALLA BAIA DEL SILENZIO
La Riviera di Levante è un tratto della costa Ligure caratterizzato da paesaggi mozzafiato, montagne a picco sul mare e borghi di pescatori. Difficile scegliere da dove partire e cosa vedere. In questo itinerario, Roadsitalia ha scelto il contesto più iconico: un giro in moto alla scoperta delle Cinque Terre che poi prosegue più ad ovest, spingendosi fin Sestri Levante lungo la Baia del Silenzio e la Baia delle Favole. Certo, si potrebbe proseguire per Chiavari, Portofino e Rapallo, ma questo probabilmente sarà un altro episodio su due ruote del magazine alla scoperta delle bellezze della Riviera di Levante. Chi ama viaggiare in moto (non solo per il gusto di guidare, ma anche di esplorare), deve necessariamente scoprire le bellezze delle Cinque Terre in moto. Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Monterosso e Vernazza sono le 5 essenze, i 5 borghi che costituiscono questo tesoro unico, patrimonio Unesco. Inutile dire che ognuna di esse merita una sosta. Andiamo a vedere come arrivarci su due ruote.
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ITINERARIO CINQUE TERRE – BAIA SILENZIO: IL PERCORSO DI ROADSITALIA
Punto di ritrovo La Spezia, antica città portuale dominata dal castello di San Giorgio e dall’Arsenale della Marina Militare. Partiamo proprio da quest’ultimo punto in direzione Porto Venere attraverso la SP530, intersecando ad un paio di Km la SP370 verso Riomaggiore. Proseguendo invece la SP530 si arriva a Porto Venere, famosa per le sue bellezze: il vecchio Castello Doria, case e chiese antiche a lato dei carruggi, la Grotta di Lord Byron. È il posto ideale per diverse escursioni, come il "Giro delle isole" per visitare l’isola di Palmaria. Riomaggiore è la prima delle nostre soste. Il suo antico borgo di casette colorate costruite in verticale sfida la gravità, arrivando a ridosso del mare. Il porticciolo è lo scorcio più fotografato e conosciuto del borgo, con le barchette colorate attraccate a riva e riparate da un'insenatura naturale.
Da Riomaggiore parte la celebre via dell’Amore, un percorso pedonale scavato nella roccia che conduce a Manarola. Il sentiero è veramente meraviglioso, immerso nella natura e accompagnato da panorami magnifici affacciati sul mare. Si riparte ora alla volta di Manarola, raggiungibile dalla SP51. Il piccolo borgo - anch’esso incastonato tra terra e acqua – prende con tutta probabilità il suo nome dal dialetto locale e fa riferimento alla macina del mulino in pietra: non a caso, il vecchio mulino del borgo è ben visibile ed è stato recentemente ristrutturato dal Parco Nazionale. Da non perdere a Manarola sono la Chiesa di San Lorenzo in stile gotico, il Campanile Bianco (usato un tempo come torre di avvistamento) e lo storico ospedale. Il piccolo e roccioso porto regala uno dei punti più panoramici da cui ammirare Manarola: le sue acque molto profonde lo hanno reso con gli anni, uno dei luoghi preferiti da nuotatori e tuffatori più coraggiosi.
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Rimesso casco in testa ed accesa la moto, questa volta maciniamo l’asfalto della SP51 per arrivare a Corniglia. Costruito a picco sulla scogliera, questo piccolo borgo è l’unico paese delle Cinque Terre a non affacciarsi sul mare e si sviluppa tutto lungo la sua via principale (via Fieschi) che collega il centro storico e la parrocchia di San Pietro al belvedere. Per la sua difficoltà a raggiungere le spiagge, Corniglia è stato storicamente il borgo delle Cinque terre meno gettonato. Oggi invece - proprio per la sua posizione – si è saputo ritagliare uno spazio tra gli amanti del trekking (posto perfetto per lunghe passeggiate tra la roccia). Gli amanti del mare possono comunque non rinunciavi, scegliendo tra due luoghi: La spiaggia di Guvano (piccolo paradiso raggiungibile attraverso 377 gradini della Scalinata Lardarina), oppure lo Spiaggione di Corniglia, molto più agevole e raggiungibile dalla stazione ferroviaria.
La prossima tappa punta a Vernazza, considerato uno dei borghi più belli d’Italia. Questa piccola cittadella fortificata, stretta tra mare e monti e distribuita attorno il porticciolo, è una meraviglia assolutamente da non perdere. Vernazza mostra con orgoglio la sua lunga tradizione marinara, che ha visto veleggiare qui importanti condottieri e naviganti. Da non perdere è la chiesa di Santa Margherita di Antiochia, la torre di avvistamento del XI secolo ed i resti dell’antica struttura fortificata della città, un tempo parte integrante del Castello dei Doria. Ultima tappa delle Cinque Terre - proseguendo sulla SP51 ed un tratto della SP38 – è Monterosso. È il Borgo più esteso e con le spiagge più grandi, mantenendo ancor oggi intatta la sua lunga tradizione legata alla pesca ed al mare. Passeggiando per le vie di Monterosso, è possibile scorgere la vecchia Torre medievale (oggi campanile della Chiesa di San Giovanni) ed intravedere il suo gran passato di fortezza. Ne sono testimoni il Castello a strapiombo sul mare (con le sue 3 torri rotonde) e la Torre Aurora, ultima rimasta delle ben 13 torri che nel XVI secolo proteggevano il paese.
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Le Cinque Terre finiscono qui. Ma non il nostro itinerario in moto! Continuando verso nord-ovest, da Monterosso allunghiamo verso Levanto, piccola cittadina strategica per visitare i borghi nei dintorni. Il suo centro medievale è ben conservato e vale la pena visitarlo. Tra gli angoli più suggestivi, consigliamo la via dei Forni, sede delle antiche botteghe e delle ville signorili, il Monastero delle clarisse (inizi del XVII) ed i vari percorsi tra i carruggi che portano dal mare fino al Castello che sovrasta la cittadina. Da Levanto, chiediamo l’ultimo sforzo alla nostra moto per gli ultimi Km verso la Baia del Silenzio.
Ultimo tratto, ma quasi il più bello da percorrere: curve dolci, tornanti e saliscendi dove divertirsi un mondo! Si imbocca l’entroterra attraverso la SP566, per poi riscendere con la E80 sulla costa e raggiungere Sestri Levante. Detta anche “città dei due mari” Sestri è un borgo ricco di storia e dall’atmosfera unica, da sempre fonte d’ispirazione di poeti e scrittori. Qui ci attendono due baie dal panorama unico. Quella più grande - detta Baia delle Favole – fu battezzata così da Enzo Tortora verso fine degli anni Cinquanta. La baia più piccola invece, è la nota Baia del Silenzio, chiamata così dal poeta ligure Giovanni Descalzo, vissuto a Sestri.
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CONSIGLI UTILI SUL PERCORSO CINQUE TERRE – BAIA SILENZIO
Questa tratta, ideale per una minivacanza o weekend fuoriporta, va vissuta con soste e ripartenze: inutile quindi consigliarvi di fermarvi a soggiornare qualche giorno e prendere l’avventura con i tempi giusti, in modo da portarsi a casa un bellissimo ricordo tra l’esperienza motociclistica, quella turistica e quella culinaria, tipica della cucina ligure. Le strade son ben segnalate e non hanno particolari pericoli, basta avere prudenza. Portatevi diversi cambi, oltre a qualche costume per le varie tappe. Buon Viaggio! E tu? Hai mai percorso quest’itinerario tra le Cinque Terre e la Baia del Silenzio? Raccontacelo nei commenti e condividi le tue foto ricordo!
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