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LANGHE IN MOTO – ITINERARIO DUE RUOTE TRA LANGHE E ROERO
LANGHE IN MOTO – ITINERARIO DUE RUOTE TRA LANGHE E ROERO
Incastonata a pochi Km da Milano, Torino e Genova, le Langhe offrono al motociclista un susseguirsi di paesaggi incantati. Borghi, castelli secolari, vigneti, cantine ed agriturismi (veri custodi della tradizione) si susseguono tra loro, affrontando percorsi misti su provinciali e statali dalle pendenze dolci. Le Langhe sono un territorio magico, reso sublime da prodotti enogastronomici d’eccellenza e dai suoi paesaggi, dove predominano vigneti curati come giardini all’italiana e dalle geometrie ondulate, lasciando man mano il posto a boschi, noccioleti e pascoli dell’Alta Langa. Le Langhe sono uno scrigno di cultura, patria natia di scrittori e uomini politici che hanno saputo raccontare l’essenza di questa terra, la loro tradizione enologica e culturale; luoghi diventati Patrimonio UNESCO dal 2014 e di vini apprezzati in tutto il mondo. Roadsitalia andrà a scoprire le Langhe in moto, passando per il Roero attraverso un possibile tour ciclistico (le combinazioni sono infinite..) ed arrivare quasi al confine con la Liguria. 9 magiche tappe, incluse tra gli itinerari in moto più belli in Italia.
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ITINERARIO TRA LE LANGHE: IL PERCORSO DI ROADSITALIA
Il nostro giro in moto sulle Langhe parte da Vezza d’Alba, Abitato fino al ‘600 dalla famiglia Roero che risiedeva nel castello sulla collina in cui restano oggi solo le sue rovine. Questo paese - a sud di Asti - è immerso nel tipico “paesaggio roerino” più tradizionale: vigneti, colline a punta, profonde gole, rocche medievali e pendenze estreme. Da fare assolutamente qui è una tappa alla Tartufaia Didattica per scoprire e conoscere il tartufo, struttura conosciuta in passato anche da alcuni personaggi famosi come Rossini ed Alfred Hitchcock. Lasciato Vezza d’Alba, imbocchiamo la SR29 (ed un breve tratto di A33) in direzione Roddi, visibile già da lontano per la rocca che serpeggia in cima alla collina del borgo. Il castello fu proprietà di Gaio Francesco della Mirandola - discendente e nipote del filosofo Pico della Mirandola – e merita di sicuro uno stop per la sua architettura ed il panorama che regala sulla valle.
Lasciando le moto parcheggiate, è altresì interessante scoprire l’Università dei Cani da Tartufo, fondata nel 1880 ed ufficializzata nel 1935. Tornati in sella, affrontiamo la SP358 con destinazione La Morra, altro piccolo borgo la cui piazza principale (Piazza Castello), offre un altro ottimo spunto per ammirare questa terra dall’alto. Facendo un breve giro a piedi tra i vicoli del suo centro e gli edifici storici, spiccano la Torre Campanaria e la Chiesa della Santissima Annunziata. Proseguendo poi lungo la SP236, si raggiunge facilmente un altro piccolo borgo, anch’esso tipicamente medievale: Grinzane Cavour. Il suo nome è stato cambiato nel 1916 per rendere omaggio allo statista Camillo Benso Conte di Cavour, sindaco per 17 anni che per primo sperimentò nelle sue cantine la produzione di quello che diventerà il vino Barolo. Anche a Grinzane Cavour, il castello in vetta fa da padrone assoluto. Ubicato sul colle e circondato da vigneti, è visitabile insieme al museo etnografico, con possibilità di degustare vini prelibati alla vicina Enoteca Regionale Piemontese Cavour.
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Ci si può fermare qui, magari sfruttando il magnifico contesto all’insegna di una totale esperienza eno-gastronomica e di relax totale, oppure ripartire verso la seconda parte del tragitto, guardando più ad est verso il Roero: direzione Magliano Alfieri. Anche qui, punto comune di contatto tra tutti i borghi costante nei secoli rimane il castello. Indubbiamente, uno dei più caratteristici e meglio conservati si trova proprio a Magliano Alfieri, appartenuto all’omonima famiglia del drammaturgo Vittorio Alfieri. Edificato nella seconda metà del 1.600, ospita il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari ed il Museo del paesaggio del Roero, Langa e Monferrato.
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Altra chicca da non perdere è il punto panoramico allestito appena fuori la Chiesa di San Andrea e vicina al castello, da dove si può ammirare il meraviglioso territorio circostante dominato da colline, vigneti ed antiche roccaforti. In queste zone, viene prodotto anche il vino rosso Roero, meglio conosciuto come Nebbiolo. Il nostro tragitto ci porta poi a Neive, uno dei Borghi più belli d'Italia. Arroccato sulla cima di un colle circondato da vigneti, Neive è un antico borgo con il tipico impianto medievale, palazzi signorili e case con tetti rossi addossati le une alle altre. Dall’alto del centro storico si gode di una splendida vista sulle vigne circostanti. Non potete perdere il Palazzo del Comune, Palazzo Borgese (con le sue vecchie cantine scavate nella roccia), un selfie - foto ricordo dall’alto del centro storico che regala una splendida vista sulle vigne circostanti ed un assaggio dei vini tipici: Barbaresco, Moscato, Dolcetto e Arneis. Manca poco alla fine del nostro tour sulle Langhe e del Roero in moto.
Le prossime tappe saranno rispettivamente Treiso, Trezzo Tinella e Camerana, seguendo rispettivamente la SP 138, la 230 e poi la SP 439. Treiso è famosa per essere la scena narrativa di alcuni racconti di Beppe Fenoglio, mentre Trezzo Tinella è un borgo minuscolo, al confine tra Langhe e Monferrato, che offre uno dei panorami più spettacolari di tutto il tragitto in moto tra le Langhe. Questi due borghi, assieme a Benevello, sono famosi per la genuinità e bontà della gastronomia locale. L’ultimo comune dell’itinerario a due ruote (ma non d’importanza) è Camerana, costituito da più borghi ed ubicato al confine con la zona del Roero e delle Langhe, lungo l’antica Via del Sale, la strada che univa l’entroterra piemontese alla riviera ligure. Da queste parti, vale la pena fare una passeggiata nella Riserva Naturale Sorgenti del Belbo, luogo dal fascino unico ed incontaminato.
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CONSIGLI UTILI SUL PERCORSO DELLE LANGHE
Quest’itinerario nelle Langhe in moto è pensato per chi predilige le strade più calme e panoramiche, e di solito ama fare tappe tra una visita ed un’altra. Le strade a valle sono in media meglio tenute, mentre quelle le “scorciatoie” che tagliano il tragitto sono talvolta strette e richiedono più prudenza per l’alta densità di aziende agricole (quindi trattori, mezzi da lavoro, pascoli etc.. in transito). Per il resto, nulla da dire: strade percorribili 365 giorni l’anno immersi nella campagna e natura. E tu? Hai mai percorso le Langhe ed il Roero con la tua moto?? Raccontacelo o pubblica qualche foto nei commenti qui sotto.
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