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DELTA DEL PO IN MOTO (PARTE 1): ITINERARIO SU DUE RUOTE TRA LE PIANURE ROMAGNOLE FINO POMPOSA
DELTA DEL PO IN MOTO (PARTE 1): ITINERARIO SU DUE RUOTE TRA LE PIANURE ROMAGNOLE FINO POMPOSA
Un territorio suggestivo, emozionante ed unico nel suo genere, a cavallo tra le province di Rovigo, Ferrara e Ravenna. Così potrebbe essere descritto un giro in moto lungo il Delta del Po in poche parole. Data l’immensità e densità di cose da vedere, Roadsitalia vi racconterà questa prima parte di viaggio in Romagna orientale, alla scoperta di un paesaggio unico a ridosso della costa adriatica, fatto di acqua, diramazioni fluviali ed aree protette. Un’immensa area verde dove si alternano pinete ed oasi, canneti senza fine, specie di uccelli rari liberi e boschi secolari, capacemente mescolata da un’abile ingegneria umana ed architettonica.
L’itinerario in moto sul Delta del Po Parte 1 partirà da Cervia ed arriverà a Pomposa, per poi ricongiungersi nel secondo tratto da Pomposa a Ferrara. Un lungo percorso (fattibile anche in senso inverso) tutto in pianura, dove la velocità media rimane bassa e privo di particolare “brio” al volante, ma in grado di regalare emozioni paesaggistiche forti (soprattutto con le luci del tramonto o del primo mattino). Non a caso, si è immersi in un patrimonio unico al mondo che vanta ben due riconoscimenti Unesco: 64 mila ettari totali, oltre 400 specie animali e quasi 1.000 vegetali - distribuiti su 2 Regioni – sono alcuni dei numeri che vanta il Parco del Delta del Po. Andiamo a scoprirlo insieme.
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DELTA DEL PO IN MOTO (PARTE 1): IL PERCORSO DI ROADSITALIA
Si parte da Cervia in direzione Ravenna, seguendo la SS16. Appena usciti dal centro ci immergiamo in un fitto intreccio di campi coltivati e fattorie, dove attraverseremo le Saline di Cervia. Usciamo dalla SS16 per arrivare a Lido di Classe, definito dai ravennati “salotto in riva al mare” per le sue strutture ricettive e l’accoglienza particolare. Dopo un’eventuale tappa caffè (magari in riva al mare) rimettiamoci in sella e, lasciandoci alle spalle Mirabilandia, approdiamo a Ravenna. La città è un vero e proprio concentrato architettonico dove sono ben riconoscibili i segni e le influenze di un passato glorioso, fatto di varie dominazioni. Ravenna è infatti l’unica città in Europa ad essere stata capitale di tre imperi (Impero Romano d’occidente, dell’Impero di Teodorico e di quello Bizantino). Ospita il più grande patrimonio di mosaici al mondo, con ben 8 siti UNESCO e diverse basiliche da non perdere.
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Il nostro viaggio in moto sul Delta del Po entra ora nel bello, lasciando alle spalle i centri abitati per immergersi nella natura più fitta ed incontaminata. Seguiamo la SS309 (detta anche Statale Romea) incontrando da un lato Marina Romea e dall’altro l’Oasi di Punte Alberete, per poi immergersi nelle sconfinate Valli di Comacchio. Con i suoi 11 mila ettari di superficie, le Valli di Comacchio sono un’area di acqua salmastra dedicata alla pesca delle anguille, dove convivono insieme diverse specie protette di volatili. Comacchio città - anche solo per la sua architettura - merita una sosta ed una visita a piedi. Definita anche “piccola Venezia” e circondata dai suoi 7 lidi, Comacchio è un paesino in stretto contatto con l’acqua, visitabile anche su una batana (piccole barchette locali) che vi avvolgerà nei colori delle sue casette colorate. Da non perdere qui, l’iconico Trepponti, l’ottocentesco Palazzo Bellini e la Manifattura dei Marinati, perfettamente ristrutturata e tornata in funzione.
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Lasciati Comacchio, re-inseriamoci lungo la Statale Romea (dopo un paio di Km su SP15 e SP58) incontrando dopo una ventina di km l’Abbazia di Pomposa. Visibile già a distanza per il suo campanile di 48 metri che svetta tra la verde pianura, il monastero e l’abbazia sono una tappa obbligata per ogni passante e per ogni motociclista. Inserita tra i Patrimoni dell'Umanità UNESCO e situata proprio all’incrocio delle “vie romee” (che portavano appunto a Roma attraverso i valichi orientali delle Alpi e degli Appennini), l’Abbazia di Pomposa è composta da 3 corpi principali: la chiesa, il monastero ed il palazzo della Ragione. A fianco della basilica sorge la torre campanaria, realizzata nel 1063.
Il suo monastero ebbe un passato glorioso ed accolse illustri personaggi, tra cui Guido d'Arezzo (il monaco inventore della scrittura musicale basata sul sistema delle sette note). L’ingresso alla chiesa costa pochi euro e ne vale ogni centesimo, mentre tutt’intorno un bellissimo giardino curato nei dettagli, due chioschi, un ristorante ed un ampio parcheggio, lo rendono perfetto per un pranzetto ed un po’ di riposo dopo la visita Rimessi in sella, dall’abbazia giungiamo verso la fine della prima parte d’itinerario in moto lungo il Delta del Po, in direzione Lido di Volano (o se preferite anche Lido delle Nazioni o Lido degli Estensi). Questo lungo tratto di litorale è famoso per le sue pinete ed aree verdi protette, sparpagliate qua e la a ridosso della costa. Un contesto perfetto per escursioni in bici, camminate, praticare sport acquatici come windsurf e kitesurfing - data la frequenza di venti leggeri ma non fastidiosi – oppure per un po’ di relax al mare sotto l’ombrellone, godendosi appieno la spiaggia.
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CONSIGLI UTILI SUL PERCORSO IN MOTO (PARTE 1) LUNGO IL DELTA DEL PO
Una prima parte di percorso di 120-30 Km su un totale di circa 300. Strade provinciali e statali a due corsie, pianeggianti al 100% e percorribili tutto l’anno (sebbene la primavera e la stagione a ridosso dell’autunno ne enfatizzano colori, panorami e lasciano alle spalle l’umidità estiva). Nessuna difficoltà di percorrenza da segnalare, ma sempre con la solita prudenza ed un’unica eccezione: attenzione al calare del sole, perché soprattutto nella zona del Delta, l’illuminazione e scarsa.
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